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Cara Italia

Cara Italia, oggi è il 9 settembre e tra qualche settimana arriverà il giorno che tutti attendiamo, le elezioni. Non mi intendo molto di politica, ma come chiunque altro credo che la tensione si senta da entrambi i "lati". Con questa lettera non farò propaganda per nessuna delle due posizioni, ma cercherò di raccontarvi quanto sia ancora difficile vivere sereni in questo mondo. Non chiedo di esserefelice, ma spensierata sì. Mi chiamo Vijaya Riccio, sono nata in India e sono stata adottata quando avevo un anno e mezzo da due splendidi genitori italiani, Giovanni e Valentina. Ho anche due fratelli, figli naturali dei miei genitori adottivi: Lorenzo, il maggiore, e Raffaele, che ha tre anni in più di me. Mi faccio spesso una domanda: "Mi sento più italiana o indiana?" Certo, non ci sarebbe niente di male a pensare di essere più italiana, nonostante io abbia altre origini, ma ogni volta che lo penso mi rimane un gusto amaro in bocca, come se ci fosse qualcosa che non mi va bene. Ecco, in verità molte cose non stanno andando bene. Ho solo vent'anni e già ho paura di come sarà il mio futuro, se ci sarà un futuro. Non solo, ho paura di non essere accettata per come sono o per cosa penso sia giusto per le mie scelte di vita. Ma ho anche tanta paura di come affronterò i problemi durante la mia vita. Amo il mio colore della pelle e tanta gente mi sorprende dicendo che lo vorrebbe anche lei, ma quando qualcuno ti guarda male, ti tiene la borsa stretta solo a guardarti o ti insulta, beh,quello sì che mi fa paura! A vent'anni non tutto scivola via, ti rimane impresso e ti chiedi se ci sia veramente qualcosa di sbagliato in te. Perché dovrei aver paura? Questo mi chiedo.


Purtroppo, la vita non è stata tanto generosa con me. Sono nata senza la mano destra. Quando ho iniziato l'adolescenza, e so bene quanto sia stata dura per tutti, mi sono fatta mille problemi. Non solo per un mio disagio interiore, ma anche perché qualcuno osava sminuirmi. Per mia fortuna, erano rare le situazioni di questo tipo, ma purtroppo ci sono state. Come già detto in precedenza, non tutto scivola via. Io non sono un'eccezione, nel mondo di persone come me ce ne sono molte, e sono sicura che altri ne hanno passate di peggiori, a volte anche togliendosi la vita, quella che dovrebbe essere un dono e che a volte ti fa sentire un sopravvissuto. Detto questo, il problema non è solo essere di colore o avere una disabilità, il problema è che non ci sono solo io in questo modo che ha avuto situazioni sgradevoli per essere semplicemente se stessi.

Siamo in tanti e molto spesso ci si dimentica di prendere in considerazione le nostre fragilità, le diversità, che credo siano una delle cose più belle dell'essere umano.

Ecco perché mi rende difficile pensare e dire di essere italiana, perché il rispetto per la diversità in Italia ancora non c'è! Il fatto che siano passati tanti anni e che oggi nel 2022 non ci sia uguaglianza mi spaventa! Detto ciò, credo che ci siano molte altre storie da raccontare oltre alla mia, di cui ho descritto solo una piccola parte.


Prima o poi arriverà il giorno in cui mi concederò di essere fiera di far parte di questa Nazione. Per ora credo che continuerò a dire di essere fiera di me stessa, per aver affrontato fino ad oggi tutti gli ostacoli che il sistema mi ha messo davanti come mura, per essere una persona buona e rispettosa, non solo nei confronti di tutti gli altri, ma anche con me stessa.

2 Comments


martina.ortacchi
Aug 29, 2023

che belle parole! ❤️

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Vijaya Riccio
Vijaya Riccio
Aug 29, 2023
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Ti amo❤️

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